terzo consiglio yoga casa

IL FILO DI ARIANNA. Avere l’idea chiara di una sequenza. Questo è il terzo consiglio.

Che cosa faccio a casa? Cosa faccio prima e cosa faccio dopo? E se mi faccio male….no no, io senza l’insegnante non pratico perché non mi sento sicuro!! Queste sono solo alcune delle affermazioni che vengono esternate, ma ce ne sarebbero molte altre che comunque rientrano anche nel tema della pigrizia.

L’indicazione più pratica ed efficace è quella di fare appena arrivati a casa una lista in qualche modo o con uno schemino, o con i nomi delle asana o con nomi di fantasia che richiamino l’asana così ci si costruisce una traccia.

Come Arianna che diede a Teseo un gomitolo di lana (il proverbiale filo di Arianna) per poter segnare la strada percorsa nel labirinto e quindi uscirne agevolmente; Arianna rappresenta l’anima che guida l’essere umano attraverso le sue peregrinazioni, ma proprio come il simbolo della storia racconta, e cioè che non può legarsi in eterno con un essere mortale, avere la traccia delle sequenze è un “tecnica” transitoria, perché poi sei tu a doverti programmare con il tuo sentire. Sarebbe comunque utile rapportarsi con l’insegnante per un confronto sull’efficacia ed avere ulteriori indicazioni, gli insegnanti sono solo contenti di aiutare chi chiede!!

quarto consiglio yoga casa

E’ SOLO QUESTIONE DI BUONA VOLONTA? Come fare con la pigrizia! Questo è il quarto consiglio.

Alcuni scienziati hanno trovato la causa nel cervello, nel neurotrasmettitore dopamina, che influenza la motivazione ad agire. Chi esita o manca di volontà avrebbe uno squilibrio nei valori di dopamina in alcuni circuiti cerebrali. Il saggio Patanjali quando descrive i nove ostacoli dello Yoga parla di Styana cioè è la debolezza mentale, il non essere davvero interessati alla propria evoluzione. Si manifesta con mancanza di desiderio, mancanza di costanza e di consistenza nella pratica; e di Alasya, la letargia che non permette di progredire per mancanza di perseveranza, volontà ed entusiasmo.

Come fare? Come “giocarcela” tra la biochimica delle neuroscienze e gli ostacoli di Patanjali?

Ci può aiutare la programmazione mentale che altro non è se non l’osservazione di come funzioniamo tra le esperienze chi si fanno e le conseguenti strutture interne che si creano, si tratta cioè di “ancorare” nel nostro cervello degli stati positivi che generino sostanze e sensazioni di benessere. Ancorare è un’azione decisa che crea uno stato d’animo potenziante indotto con un gesto o attività. Lo scopo principale è creare uno stato d’animo funzionale che ci permetta di affrontare con un atteggiamento positivo la resistenza e la pigrizia.

Indichiamo sette punti che possono aiutare:

1. Focalizza la tua motivazione, cioè perché lo faccio?

2. Individua il tuo obiettivo, cioè cosa otterrai!

3. Come ti sentirai fisicamente e mentalmente, cioè pregustati il tuo bene!

4. Quali tappe devi fare, è come avere una mappa per muoverti con certezza

5. Fai una pianificazione delle progressioni, quindi segnati ogni sessione di pratica che stai facendo, e fai sopra una spunta man mano che procedi.

6. Tu sei molto più importante, non utilizzare gli eventi esterni o gli altri come scusa per assecondare la tua scarsa voglia, o la pigrizia prenderà il sopravvento, ti chiamano per un aperitivo divertente? Dirai che arrivi più tardi!!

7. Nessuno mi fa scacco matto, fai questo esercizio una volta al giorno cioè pensa a quali aspetti della tua giornata potrebbero assecondare Styana e Alasya e trasformali con una immagine mentale, è come s e tu giocassi d’anticipo!