E’ doveroso nei confronti della disciplina scardinare alcuni pensieri che aleggiano attorno all’idea dello yoga, pensieri spesso prodotti dall’idea della perfezione, che se lasciata solo a se stessa diventa sterile e priva di significato per la nostra pratica.

Poiché lo yoga non è né una cultura del corpo né uno sport agonistico, non sono necessarie particolari caratteristiche fisiche per praticare lo yoga. Tutto ciò che serve è desiderio, pazienza e perseveranza. Non importa se riesci a raggiungere le dita dei piedi in una posizione piegata in avanti o se puoi piegare le gambe nella posizione del loto. Gli effetti dello yoga non sono necessariamente proporzionali a come la posa appare esternamente. È del tutto possibile che una persona inflessibile ottenga maggiori benefici dallo yoga rispetto a una persona molto flessibile.

Tutti dovrebbero raggiungere il livello di estensione appropriato per loro e stabilirsi lì. Quel luogo è dove accadono le cose, dove si impara a lasciarsi andare e stare con le sensazioni del corpo e del respiro.

Lo yoga non riguarda la flessibilità. È la pratica della concentrazione, dell’ascolto, dell’attenzione e della consapevolezza. La flessibilità, quando arriva, è solo un sottoprodotto.